Trasporto pubblico locale, presentato il piano triennale. Stanziati 200 mln di euro

L’Assemblea legislativa ha espresso parere favorevole sulla delibera di Giunta con gli indirizzi 2016-18 in materia di programmazione del trasporto pubblico regionale e locale (in applicazione della L.r. 30/1998).

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A partire dall’obbligo di copertura di almeno il 35% del costo del servizio da parte degli utenti, risulta che in Emilia-Romagna la copertura effettiva si attesti sul 43%. Al taglio dei trasferimenti statali, la Regione ha fatto fronte con risorse proprie. Fra i dati più significativi, sono 308 milioni i passeggeri/anno, in lieve aumento rispetto al 2013, nonostante un calo nel trasporto su ferro gestito da Trenitalia. Nel settore del trasporto pubblico locale (Tpl) sono attualmente impiegate 7.200 persone, il 7,2% in meno rispetto al 2009; il personale di guida compie una media di 43.000 chilometri all’anno (9,1% in più rispetto al 2009). Sulla rete ferroviaria regionale – in media, 900 treni al giorno – circolano 42,5 milioni di passeggeri/anno, circa 146.000 al giorno; la rete ferroviaria si distribuisce lungo 1.400 chilometri, 1.050 dei quali dello Stato e 350 della Regione.

Per il 2016, saranno confermati gli stanziamenti della Regione previsti nell’ultimo bilancio, circa 40 milioni di euro. L’assessore ha aggiunto che non vi saranno decurtazioni del fondo nazionale, poiché l’Emilia-Romagna rispetta tutti i parametri indicati dal Governo.

A seguito della conclusione della “gara del ferro” per l’assegnazione della gestione dei servizi ferroviari regionali, fra il 2018 e il 2019 avverrà la completa sostituzione del materiale rotabile (75 treni), ma già fra ottobre 2015 e marzo 2016 saranno introdotti 7 nuovi treni e altrettanti entro i primi mesi del 2017.

Per rinnovare il parco autobus e filobus, la cui età media è superiore ai 12 anni, la Regione investirà 60 milioni di euro, ponendosi l’obiettivo di sostituire annualmente il 15% del totale. Viene altresì posto l’obiettivo di ridurre il numero delle Agenzie locali per la mobilità, con presidi tecnici territoriali che confermino le funzioni di controllo del trasporto pubblico, puntando a farle coincidere con il perimetro delle “aree vaste interprovinciali” previste dalla nuova legge regionale di riordino istituzionale. L’assessore ha anche affermato che si valuteranno penalizzazioni nella ripartizione dei fondi per chi rallentasse questo processo di aggregazione.

Ancora, al fine di garantire il mantenimento del Tpl in un quadro di compatibilità tra i livelli di servizio necessari e i vincoli di natura economica e finanziaria, verranno proseguite le azioni contro l’evasione, oggi attestata al 7%, il dato più basso a livello nazionale, e incentivata la cultura della “buona mobilità”, tendendo a ridurre l’uso del mezzo privato negli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola. Sulla bicicletta, si pone l’obiettivo del 20% degli spostamenti entro il 2025, raddoppiando la percentuale attuale. Donini ha richiamato la necessità di prevedere l’adozione di un Piano urbano mobilità sostenibile (Pums) almeno da parte dei Comuni capoluogo e della Città metropolitana di Bologna: condizione necessaria per accedere ai finanziamenti europei 2014-2020. Sulle 120 stazioni ferroviarie, ha concluso, la Regione impegnerà 10 milioni di euro per rimuovere le barriere architettoniche e migliorare la qualità delle informazioni agli utenti.