Approvata la prima legge italiana sull’autismo

È stata approvata mercoledì la prima legge nazionale sull’autismo. La commissione Igiene e Sanità del Senato, in terza lettura e in sede deliberante, ha dato il via libera al disegno di legge che prevede l’inserimento nei livelli essenziali di assistenza, (cioè le prestazioni e i servizi che la Sanità è tenuta a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o col pagamento di una quota di partecipazione) dei trattamenti per l’autismo. Questa novità dovrebbe garantire risposte omogenee in tutte le Regioni: dalla diagnosi precoce al trattamento individualizzato. Previsto anche l’aggiornamento delle linee guida per prevenzione, diagnosi e cura, oltre alla ricerca sull’autismo.

 

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I fondi e le competenze

La legge prevede, nel rispetto del riparto di competenze tra Stato e Regioni in materia sanitaria, interventi volti a garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita, l’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico, l’aggiornamento delle linee guida, l’inserimento nei Lea della diagnosi precoce, della cura e del trattamento individualizzato, l’incentivazione della ricerca, le buone pratiche educative. Grazie a questa legge il Ssn offrirà alle persone con autismo interventi organici riconosciuti scientificamente. Quella sull’autismo è la prima legge in Italia. Una risposta immediata e un segno di civiltà per tutti i pazienti, le famiglie e le associazioni. I finanziamenti arriveranno dal Fondo sanitario nazionale e le Regioni dovranno provvedere in merito. C’è stata all’interno della Commissione un’unità di intenti.

Nuove linee guida

E’ dal 2007 che l’Onu ha scelto il 2 aprile come Giornata della consapevolezza sull’autismo. L’Italia oggi, con la legge sull’autismo, colma un ritardo e fornisce una prima risposta importante alle persone con autismo e alle loro famiglie. L’obiettivo che abbiamo inteso raggiungere con questo provvedimento è un’inclusione sociale che fosse quanto più ampia possibile. Tanto per capire la portata delle novità introdotte, faccio un esempio: le linee guida precedenti sul trattamento dello spettro autistico si fermavano a 18 anni e ignoravano le necessità dei soggetti in età adulta. Si tratta dunque di un intervento legislativo importante che ha subito dei miglioramenti in seconda lettura. Uno riguarda il termine di 120 giorni entro cui il ministero della Salute, per applicare i nuovi Livelli essenziali di assistenza, è tenuto ad aggiornare le linee di indirizzo per il miglioramento della qualità dell’assistenza. L’altro aspetto migliorativo riguarda l’impegno del ministero della Salute a promuovere progetti di ricerca riguardanti l’autismo e le buone pratiche terapeutiche. Senza dubbio si poteva fare di più – conclude De Poli – ma con i nuovi Lea si potranno dare riposte che sono rimaste evase in tutti questi anni.